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La manifestazione dell’impensabilità che trattiamo in questo 6° numero dei Quaderni di Pubblic/azione, è l’Attacco alla Madre. Madre intesa come codice materno, legge della Madre, funzione materna: biologica, psicologica, sociale. L’attacco alla Madre è rappresentato da tutte quelle azioni, comportamenti, intenzioni, propensioni culturali che, più o meno consapevolmente, sono indirizzati ad aggredire, danneggiare la funzione…
La manifestazione dell’impensabilità che trattiamo in questo 6° numero dei Quaderni di Pubblic/azione, è l’Attacco alla Madre. Madre intesa come codice materno, legge della Madre, funzione materna: biologica, psicologica, sociale. L’attacco alla Madre è rappresentato da tutte quelle azioni, comportamenti, intenzioni, propensioni culturali che, più o meno consapevolmente, sono indirizzati ad aggredire, danneggiare la funzione materna in tutti i suoi aspetti. L’attacco alla Madre, può essere portato da uomini e donne, da padri, figli, e madri. L’impensabilità interviene in quanto l’attacco, con i comportamenti, atteggiamenti, organizzazioni, non viene vissuto come aggressione alla funzione materna, ma è giustificato in vario modo o addebitato ad altri problemi. Tali fenomeni spaziano dall’aggressione alla Madre Terra, al disconoscimento del matriarcato, cioè al potere della legge della madre, a tutte le procedure, mediche, religiose, economiche, politiche, di messa in crisi della procreazione, espressione massima della funzione materna con i suoi corollari che sono oltre la creazione della vita, la difesa dello stato nascente, quindi accudimento e protezione della fragilità, non con l’aggressione agli altri, ma con l’accoglimento della mancanza.
Tuttavia la condizione dell’attualità, cioè i fatti di questo periodo storico di ordine politico, economico, di costume, rappresentano un evidente esempio di attacco alla Madre. Tutti i fatti relativi ai comportamenti del capo del governo italiano, che suscitano o reazione accusatoria indignata o complicità collusiva anche per correità, possono essere letti come un attacco impensato alla legge della Madre. Ci si dovrebbe chiedere con orrore: «ma in tutto questo dov’è la Madre?». Quando un padre potente abusa delle figlie dovrebbe poter esserci una madre a difendere la debolezza, l’incertezza, la verginità della vita nascente. Chi se non la Madre potrebbe difendere dagli abusi i piccoli degli umani. Invece scompaiono o sono messe da parte dalla legge del Padre o si auto-esiliano per convenienza, viltà, debolezza. Quando le madri di Plaza de Majo, ed ora le nonne, hanno deciso di presentarsi a chiedere pubblicamente: «Dove sono i nostri figli? Che ne avete fatto?», solo allora tutta l’Argentina e direi tutto il mondo è stato in grado di svegliarsi dal torpore dell’omertà e di pensare responsabilmente e di accorgersi d’un colpo che quei figli erano scomparsi. La Madre, si badi bene non la mamma, dovrebbe avere riconosciuto il potere legale oltreché sociale, di un’autorità pubblica. Invece, mentre la donna acquista potere ed è capace di difendere sempre di più i propri diritti e spazi privati e sociali, le figlie e le madri hanno sempre meno potere, per cui possono essere sfruttate a piacimento. Sfruttate economicamente con la pubblicità e con la sanità ostetricia. Sono sfruttate politicamente con l’ipocrita petizione antiabortiva e contro la libertà, sottolineo libertà e non sfruttamento, fecondativa. Sono sfruttate nel lavoro in cui non solo hanno sempre meno potere contrattuale, sempre più considerate un peso per la produttività: divinità assoluta dell’attuale mondo capitalistico. Sono bistrattate socialmente misconosciute e sfruttate mediaticamente. È impressionate constatare come le madri di tutte le bambine o ragazze scomparse o uccise, ormai serialmente, timidamente, tranne qualcuna, chiedono «Dov’è mia figlia? Ridatemi mia figlia!», e subito dopo scompaiono nel silenzio invece di gridare; lasciando il posto agli sciacalli chiamati esperti.
La legge della Madre è attaccata di continuo senza pensabilità.
I Quaderni di Pubblic/azione sono il risultato dell’attività dell’Associazione Culturale Pubblic/azione, rivolta all’analisi della pensabilià-impensabilità e dei processi psicologici e culturali che investono la società nelle sue componenti individuali, di coppia, di gruppo. Le attività editoriali, culturali, di ricerca e formazione sono finalizzate a promuovere e favorire la «pubblic-azione» dei pensieri e delle emozioni.
Associazione Culturale Pubblic/azione
Autore | AA.VV. |
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Edizione | re_edizione |
Anno | 2011 |
ISBN | 978-88-89725-05-4 |
Prezzo | € 18,00 |
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